PROTEZIONE CIVILE

CHE COS’E’ LA PROTEZIONE CIVILE La PROTEZIONE CIVILE è l’attività di coordinamento delle azioni messe in atto dalle istituzioni, enti, corpi che intervengono in caso di eventi calamitosi, catastrofi, situazioni di emergenza in genere, sia a livello locale che nazionale, al fine di garantire l’incolumità delle persone, dei beni e dell’ambiente.

Data:
27 Dicembre 2021

PROTEZIONE CIVILE

CHE COS’E’ LA PROTEZIONE CIVILE

La PROTEZIONE CIVILE è l’attività di coordinamento delle azioni messe in atto dalle istituzioni, enti, corpi che intervengono in caso di eventi calamitosi, catastrofi, situazioni di emergenza in genere, sia a livello locale che nazionale, al fine di garantire l’incolumità delle persone, dei beni e dell’ambiente.

Sono a vario livello coinvolti:

– il Dipartimento di Protezione Civile,

– Il Dipartimento Regionale di Protezione Civile Sicilia

– gli Uffici Territoriali del Governo (Prefetture),

– i Sindaci,

– le Regioni,

– le Città Metropolitane (ex Province),

– il Corpo Nazione dei Vigili del Fuoco,

– le Forze dell’Ordine,

– le Forze Armate,

– le Associazioni di Volontariato,

– la Croce Rossa Italiana.

Il Sindaco, autorità territoriale di protezione civile nei comuni, è supportato da una Struttura Comunale di Protezione Civile, attiva sia in fase di normalità che in fase di emergenza e di post-emergenza.

L’attività di protezione civile interessa trasversalmente tutti i settori della vita civile, e si concretizza in un insieme di azioni riguardanti sia gli aspetti conoscitivi di raccolta ed elaborazione delle informazioni, sia gli aspetti più prettamente giuridici, operativi e gestionali, esercitate con il massimo livello di coordinamento e di sinergia possibili.

La PROTEZIONE CIVILE è chiamata in campo all’insorgere di qualsivoglia situazione od evento che comporti o possa comportare a persone, beni, ambiente, grave danno o pericolo di grave danno, di natura ed estensione tale da dover essere fronteggiato con misure straordinarie.

QUALI EVENTI E SITUAZIONI DI EMERGENZA RENDONO NECESSARIO L’INTERVENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

EVENTI NATURALI – Processi naturali che, per l’irregolarità e le dimensioni delle loro manifestazioni, minacciano l’esistenza dell’uomo e lo svolgimento delle sue attività. Possono essere eventi meteorologici (alluvioni, nevicate, trombe d’aria, grandinate, mareggiate, siccità), eventi di natura geologica (terremoti, eventi vulcanici, frane, erosioni), Indotti (incendi boschivi, incendi urbani, inquinamento marino).

EVENTI ANTROPICI – Processi legati a situazioni artificiali, dovute ad iniziative ed attività dell’uomo, che sottopongono gruppi o comunità di persone a minacce di inquinamento, guasti delle comunicazioni, problemi generali di sicurezza ed incolumità:

– Industriali (esplosioni, nubi tossiche, rilascio sostanze pericolose);

– Infrastrutturali (incidenti aerei, ferroviari, marittimi, rilascio sostanze tossiche a causa di incidente);

– Tecnologici (rotture reti tecnologiche e gasdotti, black-out elettrici);

– Sanitari (tossinfezioni, avvelenamenti, malattie infettive).

IN CHE COSA CONSISTE L’AZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE

ATTIVITA’ DI PREVISIONE – E’ fondamentalmente lo studio e l’individuazione delle cause degli eventi calamitosi e determinazione dei rischi incidenti su un determinato territorio, anche in relazione alla probabilità del loro verificarsi in un arco temporale determinato:

– analisi delle cause per gli eventi calamitosi;

– individuazione delle aree più esposte;

–  identificazione dei rischi;

– studio del territorio e formulazione del piano dei rischi.

ATTIVITA’ DI PREVENZIONE – Partendo dalle conoscenze acquisite a seguito delle azioni di previsione, attività tecniche finalizzate a evitare o ridurre il prodursi di danni a seguito degli eventi calamitosi:

– adozione di  regolamenti e attuazione di interventi diretti a mitigare le cause del pericolo mediante l’ottimizzazione dell’uso del territorio (sostenibilità);

– attività di informazione verso la popolazione e promozione di comportamenti auto protettivi;

– collaborazione con istituzioni e organizzazioni di volontariato.

ATTIVITA’ DI INTERVENTO (SOCCORSO E SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA) – Sono quel complesso di azioni volte a garantire alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi ogni forma di prima assistenza, a contenere l’impatto e gli effetti degli eventi stessi e azioni finalizzate al ripristino delle situazioni di normalità nel post-evento, ossia interventi diretti a consentire, nel più breve tempo possibile, la ripresa delle normali condizioni di vita delle popolazioni colpite (interventi tecnici di messa in sicurezza del territorio,  assegnazione di contributi a privati e imprese a titolo di ristoro dei danni, ecc.).

COME INTERVIENE LA PROTEZIONE CIVILE A LIVELLO LOCALE

a seguito di evento calamitoso atteso o imprevedibile

IL SINDACO (autorità territoriale di Protezione Civile) in collaborazione con la Struttura Comunale di Protezione Civile, EFFETTUA la valutazione dell’evento

e la valutazione della capacità di intervenire con forze locali.

In caso di INTERVENTO FRONTEGGIABILE CON PROPRIE FORZE

ATTIVA il personale locale, le Forze dell’Ordine, i Corpi operanti sul territorio;

ALLERTA i gestori locali delle infrastrutture;

CONCORDA forme di collaborazione con la C.R.I. ed associazioni locali di Protezione Civile per attività di soccorso, trasporto, evacuazione

dandone COMUNICAZIONE ALLA PREFETTURA ED ALLA REGIONE, istituendo il CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C.);

In caso di INTERVENTO NON FRONTEGGIABILE CON SOLE PROPRIE FORZE

RICHIEDE L’INTERVENTO DEL PREFETTO (Autorità di Protezione Civile in coordinamento con il Sindaco) E CHIEDE L’ATTIVAZIONE DEL CENTRO OPERATIVO MISTO

costituito da Comune, Forze dell’Ordine, VV.F., Croce Rossa Italiana, Associazioni Volontariato, Servizio sanitario nazionale e tutte le forze locali in grado di operare per il superamento dell’emergenza.

PER EVENTI DI MAGGIOR DIMENSIONE A LIVELLO TERRITORIALE

sono istituiti il C.C.S. – Centro Coordinamento Soccorsi presieduto dal Prefetto per il territorio provinciale

il C.O.R. – Centro Operativo Regionale presieduto dal Presidente della Regione per il territorio regionale

il DI.COMA.C. – Centro di Comando e Controllo a livello nazionale presieduto dal PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (Massima Autorità di Protezione Civile) mediante il DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILE

CHE COS’È IL PIANO COMUNALE PROTEZIONE CIVILE?

La sensibilità verso le problematiche di Protezione Civile, man mano aumentata nel corso di questi ultimi anni, ha portato il Legislatore ad approntare una serie di norme, a carattere Nazionale e Regionale. In base a queste norme, quindi, ogni Comune deve dotarsi di una pianificazione di emergenza in caso di calamità.

Il Piano comunale di Protezione Civile rappresenta lo strumento con il quale l’Amministrazione Comunale si prefigge di prevenire, se possibile, e gestire le emergenze derivanti da calamità che possono verificarsi nel territorio. Esso consente di organizzare e razionalizzare le procedure di intervento delle strutture comunali, delle aziende erogatrici dei servizi, delle altre forze del volontariato, per fornire, in caso di emergenza, una risposta adeguata, tempestiva ed efficace.

Il suo scopo principale è quindi: individuare i principali rischi presenti all’interno del territorio comunale, proporre misure di prevenzione dei rischi o mitigazione dei danni da essi derivanti, stabilire le procedure per la gestione dell’emergenza.

Il PIANO DI PROTEZIONE CIVILE DEL COMUNE DI SANTA VENERINA

Il piano di Protezione Civile del Comune di Santa Venerina è stato redatto dall’Ufficio Comunale di Protezione Civile in sinergia con il Dipartimento Regionale di Protezione Civile Sicilia.

Nella consapevolezza che non esiste il piano perfetto in astratto, si è cercato di costruirlo in modo semplice e ordinato, senza eccedere nella pianificazione dei minimi dettagli poiché l’evento emergenziale, anche se prevedibile, nella realtà si verifica in modo sempre diverso dalla più indovinata delle previsioni.

Esso è stato approvato ed adottato dal Consiglio Comunale con la deliberazione n. 54 del 13.12.2018 e si compone di: un Elaborato generale, n. 2 allegati e n. 11 tavole grafiche.

IL PIANO AMIANTO DEL COMUNE DI SANTA VENERINA

Con l’introduzione in Sicilia della Legge Regionale n. 10 del 29 aprile 2014 “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto” la Regione Sicilia, ai fini della salvaguardia della salute dei cittadini dai rischi derivanti dall’esposizione all’amianto, in attuazione degli obiettivi del Piano Nazionale Amianto 2013, del Piano sanitario regionale ed in coerenza con le disposizioni della legge 27 marzo 1992, n. 257, del D.P.R. 8 agosto 1994 e del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, con decorrenza dalla data del 9 maggio 2014 (data di pubblicazione della Legge nella GURS), ha adottato iniziative volte alla costante prevenzione primaria e secondaria ed al risanamento ambientale rispetto all’inquinamento da fibre di amianto.

Gli obiettivi specifici introdotti dalla Legge Regionale sono molteplici e riguardano, oltre alla tutela della salute nei luoghi di vita e di lavoro, anche la mappatura, la bonifica ed il recupero di tutti i siti, impianti, edifici e manufatti presenti nel territorio regionale in cui sia rilevata la presenza di amianto. Tutto l’impianto legislativo è rivolto alla possibilità, per le pubbliche amministrazioni locali, di potere reperire le risorse finanziarie necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati, anche in termini di assistenza alle persone affette da malattie derivanti all’esposizione amianto e di promozione collettiva di iniziative, informative ed educative, necessarie alla riduzione del rischio sanitario da amianto per la popolazione.

Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi la citata L.R. all’art.4, comma 1, lettera b), prevede l’obbligo per i Comuni di dotarsi di un Piano Comunale Amianto, finalizzato alla concreta attuazione in ambito territoriale di tutte le misure previste dalla vigente normativa in materia.

Il Comune di Santa Venerina con deliberazione di Consiglio Comunale n. 68 del 06.11.2015 ha approvato ed adottato il “Piano Comunale Amianto”. Esso si compone di un elaborato generale ed un allegato

Al fine di dare compiutamente esecuzione al contenuto del Piano Comunale Amianto, l’Ufficio Comunale di Protezione Civile ha iniziato dal mese di ottobre 2019 una campagna di mappatura dei manufatti contenenti amianto (mca) sull’intero territorio comunale attraverso l’analisi delle ortoimmagini di proprietà della Regione Siciliana effettuato dal Dipartimento Regionale Protezione Civile – S6 Servizio Amianto, tramite un processo di trasformazione e adattamento delle immagini satellitari implementati e resi disponibili ai comuni tramite una piattaforma digitale denominata GECoS gestita dal DRPC Sicilia.

Una volta conclusa la mappatura dei manufatti contenenti amianto ciò consentirà di avere:

– contezza immediata di tutto ciò che costituisce amianto al fine di “fotografare” la situazione e prevenire smaltimenti illeciti da abbandoni;

– la contestuale e rapida rimozione di tutti i rifiuti abbandonati contenenti amianto, oltre all’intensificazione della vigilanza sul territorio per prevenire e reprimere fenomeni di abbandono;

– la possibilità di programmazione degli interventi di rimozione e smaltimento dei manufatti contenenti amianto.

IL PIANO SPEDITIVO PER IL RISCHIO DERIVANTE DALLA RICADUTA DI CENERE VULCANICA DEL COMUNE DI SANTA VENERINA

Il piano ha lo scopo di indicare al Sindaco le azioni da intraprendere per mitigare i rischi e i disagi per la popolazione colpita da eventuale caduta di cenere vulcanica associata a fasi parossistiche del vulcano Etna.

Esso è stato approvato e adottato dal Consiglio Comunale con la deliberazione n. 31 del 26.04.2017 e successiva deliberazione n. 51 del 19.07.2017.

Si compone di un Elaborato generale e n. 4 tavole grafiche.

COSA PUO’ FARE OGNUNO DI NOI

L’informazione è uno degli obiettivi principali cui tendere nell’ambito di una concreta politica di riduzione del rischio, infatti, il sistema territoriale, inteso come l’insieme dei sistemi naturale, sociale e politico, risulta essere tanto più vulnerabile, rispetto ad un determinato evento, quanto più basso è il livello di conoscenza della popolazione riguardo alla fenomenologia dell’evento stesso, al suo modo di manifestarsi e alle azioni necessarie a mitigarne gli effetti.

Più informato è il cittadino più questo diventa “resiliente” nei confronti di un determinato rischio.

Di seguito si riportano le corrette norme comportamentali (codificate a livello nazionale dal Dipartimento della Protezione Civile) da adottare nel caso si verifichi un particolare tipo di evento.

Provvedimenti di autoprotezione in caso di evento sismico

Prima del terremoto

• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi. Santa Venerina ricade nella zona sismica 2, (ma con la particolarità che la progettazione di edifici strategici deve essere fatta come se ricadesse in zona sismica 1), in questa zona possono verificarsi terremoti abbastanza forti. Nei comuni inseriti in questa zona (la maggior parte della Sicilia) le possibilità di danni sismici sono alte, pertanto è giusto conoscere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza.

• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce, tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto.

• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti, fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso.

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti.

• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza, perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza.

Durante il terremoto 

• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave, ti può proteggere da eventuali crolli.

• Riparati sotto un tavolo, è pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso.

• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore, talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire.

• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge ptrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami.

• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche, potrebbero crollare.

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche, è possibile che si verifichino incidenti.

• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine, si possono verificare onde di tsunami.

• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale. Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli.

• Evita di usare il telefono e l’automobile, è necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi.

Dopo il terremoto 

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te, così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso

• Non cercare di muovere persone ferite gravemente, potresti aggravare le loro condizioni

• Esci con prudenza indossando le scarpe, in strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci

• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti, potrebbero caderti addosso.

Provvedimenti di autoprotezione in caso di evento alluvionale

Ricorda che durante e dopo le alluvioni, l’acqua dei fiumi è fortemente inquinata e trasporta detriti galleggianti che possono ferire o stordire. Ascolta la radio o guarda la televisione per apprendere eventuali avvisi di condizioni meteorologiche avverse. Macchine e materiali possono ostruire temporaneamente vie o passaggi che cedono all’improvviso: se non si è in fase di preallarme e non piove, poni al sicuro la tua automobile in zone non raggiungibili dall’allagamento; le strade spesso diventano dei veri e propri fiumi in piena.

Prima (preallarme) 

• È utile avere sempre a disposizione una torcia elettrica e una radio a batterie, per sintonizzarsi sulle stazioni locali e ascoltare eventuali segnalazioni utili;

• Metti in salvo i beni collocati in locali allagabili, solo se sei in condizioni di massima sicurezza;

• Assicurati che tutte le persone potenzialmente a rischio siano al corrente della situazione;

• Se abiti a un piano alto, offri ospitalità a chi abita ai piani sottostanti e viceversa se risiedi ai piani bassi, chiedi ospitalità;

• Poni delle paratie a protezione dei locali situati al piano strada e chiudi o blocca le porte di cantine o seminterrati;

• Se non corri il rischio di allagamento, rimani preferibilmente in casa;

• Insegna ai bambini il comportamento da adottare in caso di emergenza, come chiudere il gas o telefonare ai numeri di soccorso.

Durante (allarme o evento in corso) 

• È preferibile concentrare nel momento del preallarme anche le operazioni previste nella fase di allarme o di evento in corso.

• È fondamentale ricordare che la differenza tra il preallarme e l’allarme o evento in corso, può essere minima e di difficile previsione: è sufficiente che la pioggia si concentri in una zona ristretta per dar luogo a fenomeni improvvisi di inondazione.

In casa 

• Chiudi il gas, l’impianto di riscaldamento e quello elettrico. Presta attenzione a non venire a contatto con la corrente elettrica con mani e piedi bagnati;

• Sali ai piani superiori senza usare l’ascensore;

• Non scendere assolutamente nelle cantine e nei garage per salvare oggetti o scorte;

• Non cercare di mettere in salvo la tua auto o i mezzi agricoli, c’è pericolo di rimanere bloccati dai detriti e di essere travolti da correnti;

• Evita la confusione e mantieni la calma;

• Aiuta i disabili e gli anziani del tuo edificio a mettersi al sicuro;

• Non bere acqua dal rubinetto di casa potrebbe essere inquinata.

Fuori casa

• Evita l’uso dell’automobile se non in casi strettamente necessari;

• Se sei in auto, non tentare di raggiungere comunque la destinazione prevista, ma trova riparo nello stabile più vicino e sicuro;

• Evita di transitare o sostare lungo gli argini dei corsi d’acqua, sopra ponti o passerelle;

• Fai attenzione ai sottopassi: si possono allagare facilmente;

• Se sei in gita o in escursione, affidati a chi è del luogo: potrebbe conoscere delle aree sicure;

• Allontanati verso i luoghi più elevati e non andare mai verso il basso;

• Evita di passare sotto scarpate naturali o artificiali;

• Non ripararti sotto alberi isolati;

• Usa il telefono solo per casi di effettiva necessità per evitare sovraccarichi delle linee.

Dopo

• Raggiunta la zona sicura, presta la massima attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità di protezione civile, attraverso radio, TV e automezzi ben identificabili della protezione civile;

• Evita il contatto con le acque, sovente l’acqua può essere inquinata da petrolio, nafta o da acque di scarico, inoltre può essere carica elettricamente per a presenza di linee elettriche interrate;

• Evita le zone dove vi sono ancora correnti in movimento;

• Fai attenzione alle zone dove l’acqua si è ritirata, il fondo delle strade può essere indebolito e potrebbe collassare sotto il peso di un’automobile;

• Getta i cibi che sono stati in contatto con le acque dell’alluvione;

• Presta attenzione ai servizi, alle fosse settiche, ai pozzi danneggiati, i sistemi di scarico danneggiati sono serie fonti di rischio.

Da tenere a portata di mano

È utile inoltre avere sempre in casa, riuniti in un punto noto a tutti i componenti della famiglia, oggetti fondamentali in caso di emergenza come:

• Kit di pronto soccorso + medicinali;

• Generi alimentari non deperibili;

• Scarpe pesanti;

• Scorta di acqua potabile;

• Vestiario pesante di ricambio;

• Impermeabili leggeri o cerate;

• Torcia elettrica con pila di riserva;

• Radio e pile con riserva;

• Coltello multiuso;

• Fotocopia documenti di identità;

• Chiavi di casa;

• Valori (contanti, preziosi);

• Carta e penna.

Provvedimenti di autoprotezione in caso di eruzioni vulcaniche

Informati sul piano d’emergenza del tuo comune. In questo modo potrai adottare i comportamenti adeguati e attuare le eventuali operazioni di evacuazione

• Durante l’eruzione rispetta i divieti di accesso alle aree interessate. Anche se la spettacolarità delle eruzioni genera curiosità, questi luoghi sono pericolosi

• Adotta esclusivamente i comportamenti indicati dalle autorità di Protezione Civile. Durante le fasi di crisi è facile che si diffondano notizie errate che possono ostacolare l’intervento di soccorso

• Avvicinarsi alle zone crateriche è pericoloso anche in assenza di attività eruttiva. Fenomeni esplosivi improvvisi e/o emissione di gas sono sempre possibili

In caso di colate di lava

• Non avvicinarti a una colata di lava attiva anche quando defluisce regolarmente. Sono molto calde, sprigionano gas, possono dare luogo a rotolamenti di massi incandescenti e repentine esplosioni

• Anche dopo la fine dell’eruzione non camminare sulla superficie di una colata lavica. Le colate mantengono per anni il loro calore

In caso di caduta di “bombe vulcaniche”

• Informati se la zona in cui ti trovi è soggetta a ricaduta di materiali grossolani. È un fenomeno altamente distruttivo per gli edifici che pertanto, in questi casi, non costituiscono un valido rifugio

• Prendi visione del piano di emergenza del tuo comune e preparati ad una eventuale evacuazione. L’allontanamento preventivo dall’area interessata è l’unica forma di difesa possibile

In caso di caduta di ceneri vulcaniche

• Rimani in casa con le finestre chiuse e controlla l’accumulo sul tetto della casa. La cenere vulcanica ha un peso specifico alto e accumulandosi potrebbe causare lesioni o crolli del tetto

• All’esterno indossa la mascherina di protezione e gli occhiali antipolvere e guida con prudenza. Le ceneri provocano disturbi all’apparato respiratorio, agli occhi e riducono l’aderenza al manto stradale

In caso di emissioni gassose 

• Evita di sostare o campeggiare in aree vulcaniche o inoltrarti in ambienti sotterranei. L’anidride carbonica è un gas inodore più pesante dell’aria e letale se in concentrazioni elevate

• Non pensare di essere al sicuro se sosti lontano dalla zona del cratere. Possono esserci emissioni di gas anche in aree più lontane

In caso di colate piroclastiche

• Preparati ad una eventuale evacuazione. L’unica difesa da questo tipo di colate è l’allontanamento preventivo dall’area che ne potrebbe essere investita

In caso di colate di fango

• Segui il piano di protezione civile che indica le aree di attesa e allontanati dalle zone a rischio. Le ceneri fini possono innescare pericolose colate di fango che si riversano lungo i corsi d’acqua.

Provvedimenti di autoprotezione in caso di ondate di calore

• Evita di stare all’aria aperta tra le ore 12 e le 18. Sono le ore più calde della giornata

• Fai bagni e docce d’acqua fredda. Per ridurre la temperatura corporea

• Scherma i vetri delle finestre con persiane, veneziane o tende. Per evitare il riscaldamento dell’ambiente

• Bevi molta acqua. gli anziani devono bere anche in assenza di stimolo della sete. Anche se non hai sete, il tuo corpo potrebbe avere bisogno di acqua

• Evita bevande alcoliche, consuma pasti leggeri, mangia frutta e verdure fresche. Alcolici e pasti pesanti aumentano la produzione di calore nel corpo

• Indossa vestiti leggeri e comodi, in fibre naturali. Gli abiti in fibre sintetiche impediscono la traspirazione, quindi la dispersione di calore

• Accertati delle condizioni di salute di parenti, vicini e amici che vivono soli e offri aiuto. Perché molte vittime delle ondate di calore sono persone sole

• Soggiorna anche solo per alcune ore in luoghi climatizzati. Per ridurre l’esposizione alle alte temperature.

Provvedimenti di autoprotezione in caso di incendio boschivo

Per evitare un incendio

• Non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi, possono incendiare l’erba secca.

• È proibito e pericoloso accendere il fuoco nel bosco. Usa solo le aree attrezzate. Non abbandonare mai il fuoco e prima di andare via accertati che sia completamente spento.

• Se devi parcheggiare l’auto accertati che la marmitta non sia a contatto con l’erba secca. La marmitta calda potrebbe incendiare facilmente l’erba.

• Non abbandonare i rifiuti nei boschi e nelle discariche abusive. Sono un pericoloso combustibile.

• Non bruciare, senza le dovute misure di sicurezza, le stoppie, la paglia o altri residui agricoli. In pochi minuti potrebbe sfuggirti il controllo del fuoco.

Quanto l’incendio è in corso

• Se avvisti delle fiamme o anche solo del fumo telefona al 1515 per dare l’allarme. Non pensare che altri l’abbiano già fatto. Fornisci le indicazioni necessarie per localizzare l’incendio.

• Cerca una via di fuga sicura: una strada o un corso d’acqua. non fermarti in luoghi verso i quali soffia il vento. Potresti rimanere imprigionato tra le fiamme e non avere più una via di fuga.

• Stenditi a terra in un luogo dove non c’è vegetazione incendiabile. Il fumo tende a salire ed in questo modo eviti di respirarlo.

• Se non hai altra scelta, cerca di attraversare il fuoco dove è meno intenso per passare dalla parte già bruciata. Ti porti così in un luogo sicuro. MA RICORDA: SOLO SE NON HAI ALTRA SCELTA!!!

• L’incendio non è uno spettacolo, non sostare lungo le strade. Intralceresti i soccorsi e le comunicazioni necessarie per gestire l’emergenza.

Provvedimenti di autoprotezione in caso di crisi idrica

Per risparmiare acqua

• Munisci i rubinetti di dispositivi frangigetto che consentano di risparmiare l’acqua.

• Verifica che non ci siano perdite. Se, con tutti i rubinetti chiusi, il contatore gira, chiama una ditta specializzata che sia in grado di controllare eventuali guasti o perdite nella tubatura e nei sanitari.

• Non lasciar scorrere inutilmente l’acqua del rubinetto, ma aprilo solo quando è necessario, ad esempio mentre si lavano i denti o durante la rasatura della barba.

• Non utilizzare l’acqua corrente per lavare frutta e verdura: è sufficiente lasciarle a bagno con un pizzico di bicarbonato.

• Dove possibile, riutilizza l’acqua usata: l’acqua di cottura della pasta, ad esempio, per sgrassare le stoviglie, quella utilizzata per lavare frutta e verdura per innaffiare piante e fiori.

• Utilizza lavatrici o lavastoviglie, possibilmente nelle ore notturne, solo a pieno carico, e ricordati di inserire il programma economizzatore se la biancheria o le stoviglie da lavare sono poche.

• Utilizza i serbatoi a due portate, nei servizi igienici; consente di risparmiare circa il 60% dell’acqua attualmente usata con serbatoi a volumi fissi ed elevati.

• Preferisci la doccia al bagno: è più veloce e riduce di un terzo i consumi.

• Quando vai in ferie o ti assenti per lunghi periodi da casa, chiudi il rubinetto centrale dell’acqua.

• Non utilizzare acqua potabile per lavare automobili.

In caso di sospensione dell’erogazione dell’acqua

• Prima della sospensione, fai una scorta minima di acqua per bagno e cucina e rifornisciti di piatti, posate, bicchieri di plastica, ovatta e alcool denaturato.

• Spegni lo scaldabagno elettrico e riattivalo dopo che è tornata l’erogazione per evitare danni alle resistenze di riscaldamento.

• Al momento del ripristino dell’erogazione dell’acqua, evita di usare lavatrice, lavastoviglie e scaldabagno fino al ritorno della normalità, perché potrebbero verificarsi fenomeni di acqua scura.

Provvedimenti di autoprotezione in caso di tsunami

Un maremoto o tsunami è una sequenza di onde molto lunghe che si genera nel mare e si propaga a grande velocità. Approssimandosi alle aree costiere le onde diminuiscono di velocità ma aumentano progressivamente di altezza finché si riversano sulla costa con effetti devastanti. Si generano per terremoti sottomarini, per eruzioni vulcaniche sottomarine o frane che avvengono o che si riversano in mare. Anche se il territorio del Comune di Santa Venerina non è confinante con il mare, è bene conoscere le norme di comportamento per tale rischio. Se avverti un terremoto, osservi un’eruzione esplosiva su un’isola vulcanica, o noti una grossa frana che si riversa in mare, o il ritiro improvviso e non giustificato del mare dalla costa: se sei a riva allontanati immediatamente dirigendoti verso zone più elevate, più sei in alto e meno è probabile che l’onda ti possa raggiungere; se sei in barca allontanati verso il largo e verso fondali profondi, gli effetti del maremoto si verificano in area costiera.

 

LINK UTILI

Avvisi di protezione civile rischio idrogeologico ed idraulico

Ultimo aggiornamento

10 Febbraio 2023, 10:52

PROTEZIONE CIVILE

CHE COS’E’ LA PROTEZIONE CIVILE   La PROTEZIONE CIVILE è l’attività di coordinamento delle azioni messe in atto dalle istituzioni, enti, corpi che intervengono in caso di eventi calamitosi, catastrofi, situazioni di emergenza in genere, sia a livello locale che nazionale, al fine di garantire l’incolumità delle persone, dei beni e dell’ambiente.

Data:
7 Dicembre 2019

PROTEZIONE CIVILE

CHE COS’E’ LA PROTEZIONE CIVILE

 

La PROTEZIONE CIVILE è l’attività di coordinamento delle azioni messe in atto dalle istituzioni, enti, corpi che intervengono in caso di eventi calamitosi, catastrofi, situazioni di emergenza in genere, sia a livello locale che nazionale, al fine di garantire l’incolumità delle persone, dei beni e dell’ambiente.

Sono a vario livello coinvolti:

– il Dipartimento di Protezione Civile,

– Il Dipartimento Regionale di Protezione Civile Sicilia

– gli Uffici Territoriali del Governo (Prefetture),

– i Sindaci,

– le Regioni,

– le Città Metropolitane (ex Province),

– il Corpo Nazione dei Vigili del Fuoco,

– le Forze dell’Ordine,

– le Forze Armate,

– le Associazioni di Volontariato,

– la Croce Rossa Italiana.

Il Sindaco, autorità territoriale di protezione civile nei comuni, è supportato da una Struttura Comunale di Protezione Civile, attiva sia in fase di normalità che in fase di emergenza e di post-emergenza.

L’attività di protezione civile interessa trasversalmente tutti i settori della vita civile, e si concretizza in un insieme di azioni riguardanti sia gli aspetti conoscitivi di raccolta ed elaborazione delle informazioni, sia gli aspetti più prettamente giuridici, operativi e gestionali, esercitate con il massimo livello di coordinamento e di sinergia possibili.

La PROTEZIONE CIVILE è chiamata in campo all’insorgere di qualsivoglia situazione od evento che comporti o possa comportare a persone, beni, ambiente, grave danno o pericolo di grave danno, di natura ed estensione tale da dover essere fronteggiato con misure straordinarie.

QUALI EVENTI E SITUAZIONI DI EMERGENZA RENDONO NECESSARIO L’INTERVENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

EVENTI NATURALI – Processi naturali che, per l’irregolarità e le dimensioni delle loro manifestazioni, minacciano l’esistenza dell’uomo e lo svolgimento delle sue attività. Possono essere eventi meteorologici (alluvioni, nevicate, trombe d’aria, grandinate, mareggiate, siccità), eventi di natura geologica (terremoti, eventi vulcanici, frane, erosioni), Indotti (incendi boschivi, incendi urbani, inquinamento marino).

EVENTI ANTROPICI – Processi legati a situazioni artificiali, dovute ad iniziative ed attività dell’uomo, che sottopongono gruppi o comunità di persone a minacce di inquinamento, guasti delle comunicazioni, problemi generali di sicurezza ed incolumità:

– Industriali (esplosioni, nubi tossiche, rilascio sostanze pericolose);

– Infrastrutturali (incidenti aerei, ferroviari, marittimi, rilascio sostanze tossiche a causa di incidente);

– Tecnologici (rotture reti tecnologiche e gasdotti, black-out elettrici);

– Sanitari (tossinfezioni, avvelenamenti, malattie infettive).

IN CHE COSA CONSISTE L’AZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE

ATTIVITA’ DI PREVISIONE – E’ fondamentalmente lo studio e l’individuazione delle cause degli eventi calamitosi e determinazione dei rischi incidenti su un determinato territorio, anche in relazione alla probabilità del loro verificarsi in un arco temporale determinato:

– analisi delle cause per gli eventi calamitosi;

– individuazione delle aree più esposte;

–  identificazione dei rischi;

– studio del territorio e formulazione del piano dei rischi.

ATTIVITA’ DI PREVENZIONE – Partendo dalle conoscenze acquisite a seguito delle azioni di previsione, attività tecniche finalizzate a evitare o ridurre il prodursi di danni a seguito degli eventi calamitosi:

– adozione di  regolamenti e attuazione di interventi diretti a mitigare le cause del pericolo mediante l’ottimizzazione dell’uso del territorio (sostenibilità);

– attività di informazione verso la popolazione e promozione di comportamenti auto protettivi;

– collaborazione con istituzioni e organizzazioni di volontariato.

ATTIVITA’ DI INTERVENTO (SOCCORSO E SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA) – Sono quel complesso di azioni volte a garantire alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi ogni forma di prima assistenza, a contenere l’impatto e gli effetti degli eventi stessi e azioni finalizzate al ripristino delle situazioni di normalità nel post-evento, ossia interventi diretti a consentire, nel più breve tempo possibile, la ripresa delle normali condizioni di vita delle popolazioni colpite (interventi tecnici di messa in sicurezza del territorio,  assegnazione di contributi a privati e imprese a titolo di ristoro dei danni, ecc.).

COME INTERVIENE LA PROTEZIONE CIVILE A LIVELLO LOCALE

a seguito di evento calamitoso atteso o imprevedibile

IL SINDACO (autorità territoriale di Protezione Civile) in collaborazione con la Struttura Comunale di Protezione Civile, EFFETTUA la valutazione dell’evento

e la valutazione della capacità di intervenire con forze locali.

In caso di INTERVENTO FRONTEGGIABILE CON PROPRIE FORZE

ATTIVA il personale locale, le Forze dell’Ordine, i Corpi operanti sul territorio;

ALLERTA i gestori locali delle infrastrutture;

CONCORDA forme di collaborazione con la C.R.I. ed associazioni locali di Protezione Civile per attività di soccorso, trasporto, evacuazione

dandone COMUNICAZIONE ALLA PREFETTURA ED ALLA REGIONE, istituendo il CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C.);

In caso di INTERVENTO NON FRONTEGGIABILE CON SOLE PROPRIE FORZE

RICHIEDE L’INTERVENTO DEL PREFETTO (Autorità di Protezione Civile in coordinamento con il Sindaco) E CHIEDE L’ATTIVAZIONE DEL CENTRO OPERATIVO MISTO

costituito da Comune, Forze dell’Ordine, VV.F., Croce Rossa Italiana, Associazioni Volontariato, Servizio sanitario nazionale e tutte le forze locali in grado di operare per il superamento dell’emergenza.

PER EVENTI DI MAGGIOR DIMENSIONE A LIVELLO TERRITORIALE

sono istituiti il C.C.S. – Centro Coordinamento Soccorsi presieduto dal Prefetto per il territorio provinciale

il C.O.R. – Centro Operativo Regionale presieduto dal Presidente della Regione per il territorio regionale

il DI.COMA.C. – Centro di Comando e Controllo a livello nazionale presieduto dal PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (Massima Autorità di Protezione Civile) mediante il DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILE

CHE COS’È IL PIANO COMUNALE PROTEZIONE CIVILE?

La sensibilità verso le problematiche di Protezione Civile, man mano aumentata nel corso di questi ultimi anni, ha portato il Legislatore ad approntare una serie di norme, a carattere Nazionale e Regionale. In base a queste norme, quindi, ogni Comune deve dotarsi di una pianificazione di emergenza in caso di calamità.

Il Piano comunale di Protezione Civile rappresenta lo strumento con il quale l’Amministrazione Comunale si prefigge di prevenire, se possibile, e gestire le emergenze derivanti da calamità che possono verificarsi nel territorio. Esso consente di organizzare e razionalizzare le procedure di intervento delle strutture comunali, delle aziende erogatrici dei servizi, delle altre forze del volontariato, per fornire, in caso di emergenza, una risposta adeguata, tempestiva ed efficace.

Il suo scopo principale è quindi: individuare i principali rischi presenti all’interno del territorio comunale, proporre misure di prevenzione dei rischi o mitigazione dei danni da essi derivanti, stabilire le procedure per la gestione dell’emergenza.

Il PIANO DI PROTEZIONE CIVILE DEL COMUNE DI SANTA VENERINA

Il piano di Protezione Civile del Comune di Santa Venerina è stato redatto dall’Ufficio Comunale di Protezione Civile in sinergia con il Dipartimento Regionale di Protezione Civile Sicilia.

Nella consapevolezza che non esiste il piano perfetto in astratto, si è cercato di costruirlo in modo semplice e ordinato, senza eccedere nella pianificazione dei minimi dettagli poiché l’evento emergenziale, anche se prevedibile, nella realtà si verifica in modo sempre diverso dalla più indovinata delle previsioni. 

Esso è stato approvato ed adottato dal Consiglio Comunale con la deliberazione n. 54 del 13.12.2018 e si compone di: un Elaborato generale, n. 2 allegati e n. 11 tavole grafiche. 

 

Elaborato generale

Allegato A – Nodi rischio idrogeologico

Allegato B – Aree di emergenza di protezione civile

Tavola n. 1 – Carta di inquadramento territoriale

Tavola n. 2-A – Carta degli edifici strategici e rilevanti – Area Centro Nord

Tavola n. 2-B – Carta degli edifici strategici e rilevanti – Area Centro Sud

Tavola n. 3-A – Carta delle life lines e servizi – Area Centro Nord

Tavola n. 3-B – Carta delle life lines e servizi – Area Centro Sud

Tavola n. 4-A – Carta delle aree di emergenza – COC – Viabilità – Cancelli – Area Centro Nord

Tavola n. 4-B – Carta delle aree di emergenza – COC – Viabilità – Cancelli – Area Centro Sud

Tavola n. 5-A – Carta del rischio idrogeologico – Area Centro Nord

Tavola n. 5-B – Carta del rischio idrogeologico – Area Centro Sud

Tavola n. 5-C – Carta della pericolosità e del rischio idraulico del centro abitato di Santa Venerina

Tavola n. 6 – Carta della pericolosità per rischio incendi di interfaccia

Delibera di C.C. n. 54 del 13.12.2018 – Approvazione ed adozione del Piano Comunale di Protezione Civile

 

IL PIANO AMIANTO DEL COMUNE DI SANTA VENERINA

Con l’introduzione in Sicilia della Legge Regionale n. 10 del 29 aprile 2014 “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto” la Regione Sicilia, ai fini della salvaguardia della salute dei cittadini dai rischi derivanti dall’esposizione all’amianto, in attuazione degli obiettivi del Piano Nazionale Amianto 2013, del Piano sanitario regionale ed in coerenza con le disposizioni della legge 27 marzo 1992, n. 257, del D.P.R. 8 agosto 1994 e del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, con decorrenza dalla data del 9 maggio 2014 (data di pubblicazione della Legge nella GURS), ha adottato iniziative volte alla costante prevenzione primaria e secondaria ed al risanamento ambientale rispetto all’inquinamento da fibre di amianto.

Gli obiettivi specifici introdotti dalla Legge Regionale sono molteplici e riguardano, oltre alla tutela della salute nei luoghi di vita e di lavoro, anche la mappatura, la bonifica ed il recupero di tutti i siti, impianti, edifici e manufatti presenti nel territorio regionale in cui sia rilevata la presenza di amianto. Tutto l’impianto legislativo è rivolto alla possibilità, per le pubbliche amministrazioni locali, di potere reperire le risorse finanziarie necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati, anche in termini di assistenza alle persone affette da malattie derivanti all’esposizione amianto e di promozione collettiva di iniziative, informative ed educative, necessarie alla riduzione del rischio sanitario da amianto per la popolazione.

Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi la citata L.R. all’art.4, comma 1, lettera b), prevede l’obbligo per i Comuni di dotarsi di un Piano Comunale Amianto, finalizzato alla concreta attuazione in ambito territoriale di tutte le misure previste dalla vigente normativa in materia.

Il Comune di Santa Venerina con deliberazione di Consiglio Comunale n. 68 del 06.11.2015 ha approvato ed adottato il “Piano Comunale Amianto”. Esso si compone di un elaborato generale ed un allegato

 

Piano comunale amianto – Elaborato

Piano comunale amianto – Allegato

Delibera di C.C. n. 68 del 06.11.2015 – Approvazione ed adozione del Piano Amianto

 

Al fine di dare compiutamente esecuzione al contenuto del Piano Comunale Amianto, l’Ufficio Comunale di Protezione Civile ha iniziato dal mese di ottobre 2019 una campagna di mappatura dei manufatti contenenti amianto (mca) sull’intero territorio comunale attraverso l’analisi delle ortoimmagini di proprietà della Regione Siciliana effettuato dal Dipartimento Regionale Protezione Civile – S6 Servizio Amianto, tramite un processo di trasformazione e adattamento delle immagini satellitari implementati e resi disponibili ai comuni tramite una piattaforma digitale denominata GECoS gestita dal DRPC Sicilia.

Una volta conclusa la mappatura dei manufatti contenenti amianto ciò consentirà di avere:

– contezza immediata di tutto ciò che costituisce amianto al fine di “fotografare” la situazione e prevenire smaltimenti illeciti da abbandoni;

– la contestuale e rapida rimozione di tutti i rifiuti abbandonati contenenti amianto, oltre all’intensificazione della vigilanza sul territorio per prevenire e reprimere fenomeni di abbandono;

– la possibilità di programmazione degli interventi di rimozione e smaltimento dei manufatti contenenti amianto.

IL PIANO SPEDITIVO PER IL RISCHIO DERIVANTE DALLA RICADUTA DI CENERE VULCANICA DEL COMUNE DI SANTA VENERINA

Il piano ha lo scopo di indicare al Sindaco le azioni da intraprendere per mitigare i rischi e i disagi per la popolazione colpita da eventuale caduta di cenere vulcanica associata a fasi parossistiche del vulcano Etna.

Esso è stato approvato e adottato dal Consiglio Comunale con la deliberazione n. 31 del 26.04.2017 e successiva deliberazione n. 51 del 19.07.2017.

Si compone di un Elaborato generale e n. 4 tavole grafiche.

 

Elaborato

Tavola n. 1A – Carta degli elementi territoriale e di operatività – Area centro nord

Tavola n. 1B – Carta degli elementi territoriale e di operatività – Area centro sud

Tavola n. 2A – Carta delle priorità di intervento – Area centro nord

Tavola n. 2B – Carta delle priorità di intervento – Area centro sud

Delibera di C.C. n. 31 del 26.04.2017  

Delibera di C.C. n. 51 del 19.07.2017

… 

COSA PUO’ FARE OGNUNO DI NOI

L’informazione è uno degli obiettivi principali cui tendere nell’ambito di una concreta politica di riduzione del rischio, infatti, il sistema territoriale, inteso come l’insieme dei sistemi naturale, sociale e politico, risulta essere tanto più vulnerabile, rispetto ad un determinato evento, quanto più basso è il livello di conoscenza della popolazione riguardo alla fenomenologia dell’evento stesso, al suo modo di manifestarsi e alle azioni necessarie a mitigarne gli effetti.

Più informato è il cittadino più questo diventa “resiliente” nei confronti di un determinato rischio.

 

Di seguito si riportano le corrette norme comportamentali (codificate a livello nazionale dal Dipartimento della Protezione Civile) da adottare nel caso si verifichi un particolare tipo di evento.

Provvedimenti di autoprotezione in caso di evento sismico

Prima del terremoto 

• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi. Santa Venerina ricade nella zona sismica 2, (ma con la particolarità che la progettazione di edifici strategici deve essere fatta come se ricadesse in zona sismica 1), in questa zona possono verificarsi terremoti abbastanza forti. Nei comuni inseriti in questa zona (la maggior parte della Sicilia) le possibilità di danni sismici sono alte, pertanto è giusto conoscere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza. 

• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce, tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto. 

• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti, fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso. 

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti.

• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza, perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza.

Durante il terremoto 

• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave, ti può proteggere da eventuali crolli. 

• Riparati sotto un tavolo, è pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso. 

• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore, talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire. 

• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge ptrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami.

• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche, potrebbero crollare.

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche, è possibile che si verifichino incidenti. 

• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine, si possono verificare onde di tsunami. 

• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale. Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli. 

• Evita di usare il telefono e l’automobile, è necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi. 

Dopo il terremoto 

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te, così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso 

• Non cercare di muovere persone ferite gravemente, potresti aggravare le loro condizioni 

• Esci con prudenza indossando le scarpe, in strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci 

• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti, potrebbero caderti addosso.

Provvedimenti di autoprotezione in caso di evento alluvionale

Ricorda che durante e dopo le alluvioni, l’acqua dei fiumi è fortemente inquinata e trasporta detriti galleggianti che possono ferire o stordire. Ascolta la radio o guarda la televisione per apprendere eventuali avvisi di condizioni meteorologiche avverse. Macchine e materiali possono ostruire temporaneamente vie o passaggi che cedono all’improvviso: se non si è in fase di preallarme e non piove, poni al sicuro la tua automobile in zone non raggiungibili dall’allagamento; le strade spesso diventano dei veri e propri fiumi in piena.

Prima (preallarme) 

• È utile avere sempre a disposizione una torcia elettrica e una radio a batterie, per sintonizzarsi sulle stazioni locali e ascoltare eventuali segnalazioni utili; 

• Metti in salvo i beni collocati in locali allagabili, solo se sei in condizioni di massima sicurezza; 

• Assicurati che tutte le persone potenzialmente a rischio siano al corrente della situazione; 

• Se abiti a un piano alto, offri ospitalità a chi abita ai piani sottostanti e viceversa se risiedi ai piani bassi, chiedi ospitalità; 

• Poni delle paratie a protezione dei locali situati al piano strada e chiudi o blocca le porte di cantine o seminterrati; 

• Se non corri il rischio di allagamento, rimani preferibilmente in casa; 

• Insegna ai bambini il comportamento da adottare in caso di emergenza, come chiudere il gas o telefonare ai numeri di soccorso. 

Durante (allarme o evento in corso) 

• È preferibile concentrare nel momento del preallarme anche le operazioni previste nella fase di allarme o di evento in corso. 

• È fondamentale ricordare che la differenza tra il preallarme e l’allarme o evento in corso, può essere minima e di difficile previsione: è sufficiente che la pioggia si concentri in una zona ristretta per dar luogo a fenomeni improvvisi di inondazione. 

In casa 

• Chiudi il gas, l’impianto di riscaldamento e quello elettrico. Presta attenzione a non venire a contatto con la corrente elettrica con mani e piedi bagnati; 

• Sali ai piani superiori senza usare l’ascensore; 

• Non scendere assolutamente nelle cantine e nei garage per salvare oggetti o scorte; 

• Non cercare di mettere in salvo la tua auto o i mezzi agricoli, c’è pericolo di rimanere bloccati dai detriti e di essere travolti da correnti; 

• Evita la confusione e mantieni la calma; 

• Aiuta i disabili e gli anziani del tuo edificio a mettersi al sicuro; 

• Non bere acqua dal rubinetto di casa potrebbe essere inquinata. 

Fuori casa 

• Evita l’uso dell’automobile se non in casi strettamente necessari; 

• Se sei in auto, non tentare di raggiungere comunque la destinazione prevista, ma trova riparo nello stabile più vicino e sicuro;  

• Evita di transitare o sostare lungo gli argini dei corsi d’acqua, sopra ponti o passerelle; 

• Fai attenzione ai sottopassi: si possono allagare facilmente; 

• Se sei in gita o in escursione, affidati a chi è del luogo: potrebbe conoscere delle aree sicure; 

• Allontanati verso i luoghi più elevati e non andare mai verso il basso; 

• Evita di passare sotto scarpate naturali o artificiali; 

• Non ripararti sotto alberi isolati; 

• Usa il telefono solo per casi di effettiva necessità per evitare sovraccarichi delle linee. 

Dopo

• Raggiunta la zona sicura, presta la massima attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità di protezione civile, attraverso radio, TV e automezzi ben identificabili della protezione civile; 

• Evita il contatto con le acque, sovente l’acqua può essere inquinata da petrolio, nafta o da acque di scarico, inoltre può essere carica elettricamente per a presenza di linee elettriche interrate; 

• Evita le zone dove vi sono ancora correnti in movimento; 

• Fai attenzione alle zone dove l’acqua si è ritirata, il fondo delle strade può essere indebolito e potrebbe collassare sotto il peso di un’automobile; 

• Getta i cibi che sono stati in contatto con le acque dell’alluvione; 

• Presta attenzione ai servizi, alle fosse settiche, ai pozzi danneggiati, i sistemi di scarico danneggiati sono serie fonti di rischio. 

Da tenere a portata di mano 

È utile inoltre avere sempre in casa, riuniti in un punto noto a tutti i componenti della famiglia, oggetti fondamentali in caso di emergenza come: 

• Kit di pronto soccorso + medicinali; 

• Generi alimentari non deperibili; 

• Scarpe pesanti; 

• Scorta di acqua potabile; 

• Vestiario pesante di ricambio; 

• Impermeabili leggeri o cerate; 

• Torcia elettrica con pila di riserva; 

• Radio e pile con riserva; 

• Coltello multiuso; 

• Fotocopia documenti di identità; 

• Chiavi di casa; 

• Valori (contanti, preziosi); 

• Carta e penna. 

Provvedimenti di autoprotezione in caso di eruzioni vulcaniche 

Informati sul piano d’emergenza del tuo comune. In questo modo potrai adottare i comportamenti adeguati e attuare le eventuali operazioni di evacuazione 

• Durante l’eruzione rispetta i divieti di accesso alle aree interessate. Anche se la spettacolarità delle eruzioni genera curiosità, questi luoghi sono pericolosi 

• Adotta esclusivamente i comportamenti indicati dalle autorità di Protezione Civile. Durante le fasi di crisi è facile che si diffondano notizie errate che possono ostacolare l’intervento di soccorso 

• Avvicinarsi alle zone crateriche è pericoloso anche in assenza di attività eruttiva. Fenomeni esplosivi improvvisi e/o emissione di gas sono sempre possibili 

In caso di colate di lava 

• Non avvicinarti a una colata di lava attiva anche quando defluisce regolarmente. Sono molto calde, sprigionano gas, possono dare luogo a rotolamenti di massi incandescenti e repentine esplosioni 

• Anche dopo la fine dell’eruzione non camminare sulla superficie di una colata lavica. Le colate mantengono per anni il loro calore 

In caso di caduta di “bombe vulcaniche” 

• Informati se la zona in cui ti trovi è soggetta a ricaduta di materiali grossolani. È un fenomeno altamente distruttivo per gli edifici che pertanto, in questi casi, non costituiscono un valido rifugio 

• Prendi visione del piano di emergenza del tuo comune e preparati ad una eventuale evacuazione. L’allontanamento preventivo dall’area interessata è l’unica forma di difesa possibile 

In caso di caduta di ceneri vulcaniche 

• Rimani in casa con le finestre chiuse e controlla l’accumulo sul tetto della casa. La cenere vulcanica ha un peso specifico alto e accumulandosi potrebbe causare lesioni o crolli del tetto 

• All’esterno indossa la mascherina di protezione e gli occhiali antipolvere e guida con prudenza. Le ceneri provocano disturbi all’apparato respiratorio, agli occhi e riducono l’aderenza al manto stradale 

In caso di emissioni gassose 

• Evita di sostare o campeggiare in aree vulcaniche o inoltrarti in ambienti sotterranei. L’anidride carbonica è un gas inodore più pesante dell’aria e letale se in concentrazioni elevate 

• Non pensare di essere al sicuro se sosti lontano dalla zona del cratere. Possono esserci emissioni di gas anche in aree più lontane 

In caso di colate piroclastiche 

• Preparati ad una eventuale evacuazione. L’unica difesa da questo tipo di colate è l’allontanamento preventivo dall’area che ne potrebbe essere investita

In caso di colate di fango 

• Segui il piano di protezione civile che indica le aree di attesa e allontanati dalle zone a rischio. Le ceneri fini possono innescare pericolose colate di fango che si riversano lungo i corsi d’acqua. 

Provvedimenti di autoprotezione in caso di ondate di calore 

• Evita di stare all’aria aperta tra le ore 12 e le 18. Sono le ore più calde della giornata 

• Fai bagni e docce d’acqua fredda. Per ridurre la temperatura corporea 

• Scherma i vetri delle finestre con persiane, veneziane o tende. Per evitare il riscaldamento dell’ambiente 

• Bevi molta acqua. gli anziani devono bere anche in assenza di stimolo della sete. Anche se non hai sete, il tuo corpo potrebbe avere bisogno di acqua 

• Evita bevande alcoliche, consuma pasti leggeri, mangia frutta e verdure fresche. Alcolici e pasti pesanti aumentano la produzione di calore nel corpo 

• Indossa vestiti leggeri e comodi, in fibre naturali. Gli abiti in fibre sintetiche impediscono la traspirazione, quindi la dispersione di calore 

• Accertati delle condizioni di salute di parenti, vicini e amici che vivono soli e offri aiuto. Perché molte vittime delle ondate di calore sono persone sole 

• Soggiorna anche solo per alcune ore in luoghi climatizzati. Per ridurre l’esposizione alle alte temperature. 

Provvedimenti di autoprotezione in caso di incendio boschivo 

Per evitare un incendio 

• Non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi, possono incendiare l’erba secca. 

• È proibito e pericoloso accendere il fuoco nel bosco. Usa solo le aree attrezzate. Non abbandonare mai il fuoco e prima di andare via accertati che sia completamente spento. 

• Se devi parcheggiare l’auto accertati che la marmitta non sia a contatto con l’erba secca. La marmitta calda potrebbe incendiare facilmente l’erba.

• Non abbandonare i rifiuti nei boschi e nelle discariche abusive. Sono un pericoloso combustibile.

• Non bruciare, senza le dovute misure di sicurezza, le stoppie, la paglia o altri residui agricoli. In pochi minuti potrebbe sfuggirti il controllo del fuoco.

Quanto l’incendio è in corso 

• Se avvisti delle fiamme o anche solo del fumo telefona al 1515 per dare l’allarme. Non pensare che altri l’abbiano già fatto. Fornisci le indicazioni necessarie per localizzare l’incendio.

• Cerca una via di fuga sicura: una strada o un corso d’acqua. non fermarti in luoghi verso i quali soffia il vento. Potresti rimanere imprigionato tra le fiamme e non avere più una via di fuga.

• Stenditi a terra in un luogo dove non c’è vegetazione incendiabile. Il fumo tende a salire ed in questo modo eviti di respirarlo. 

• Se non hai altra scelta, cerca di attraversare il fuoco dove è meno intenso per passare dalla parte già bruciata. Ti porti così in un luogo sicuro. MA RICORDA: SOLO SE NON HAI ALTRA SCELTA!!! 

• L’incendio non è uno spettacolo, non sostare lungo le strade. Intralceresti i soccorsi e le comunicazioni necessarie per gestire l’emergenza.

Provvedimenti di autoprotezione in caso di crisi idrica

Per risparmiare acqua 

• Munisci i rubinetti di dispositivi frangigetto che consentano di risparmiare l’acqua. 

• Verifica che non ci siano perdite. Se, con tutti i rubinetti chiusi, il contatore gira, chiama una ditta specializzata che sia in grado di controllare eventuali guasti o perdite nella tubatura e nei sanitari. 

• Non lasciar scorrere inutilmente l’acqua del rubinetto, ma aprilo solo quando è necessario, ad esempio mentre si lavano i denti o durante la rasatura della barba.

• Non utilizzare l’acqua corrente per lavare frutta e verdura: è sufficiente lasciarle a bagno con un pizzico di bicarbonato. 

• Dove possibile, riutilizza l’acqua usata: l’acqua di cottura della pasta, ad esempio, per sgrassare le stoviglie, quella utilizzata per lavare frutta e verdura per innaffiare piante e fiori. 

• Utilizza lavatrici o lavastoviglie, possibilmente nelle ore notturne, solo a pieno carico, e ricordati di inserire il programma economizzatore se la biancheria o le stoviglie da lavare sono poche. 

• Utilizza i serbatoi a due portate, nei servizi igienici; consente di risparmiare circa il 60% dell’acqua attualmente usata con serbatoi a volumi fissi ed elevati. 

• Preferisci la doccia al bagno: è più veloce e riduce di un terzo i consumi. 

• Quando vai in ferie o ti assenti per lunghi periodi da casa, chiudi il rubinetto centrale dell’acqua. 

• Non utilizzare acqua potabile per lavare automobili. 

In caso di sospensione dell’erogazione dell’acqua 

• Prima della sospensione, fai una scorta minima di acqua per bagno e cucina e rifornisciti di piatti, posate, bicchieri di plastica, ovatta e alcool denaturato. 

• Spegni lo scaldabagno elettrico e riattivalo dopo che è tornata l’erogazione per evitare danni alle resistenze di riscaldamento. 

• Al momento del ripristino dell’erogazione dell’acqua, evita di usare lavatrice, lavastoviglie e scaldabagno fino al ritorno della normalità, perché potrebbero verificarsi fenomeni di acqua scura.

Provvedimenti di autoprotezione in caso di tsunami

Un maremoto o tsunami è una sequenza di onde molto lunghe che si genera nel mare e si propaga a grande velocità. Approssimandosi alle aree costiere le onde diminuiscono di velocità ma aumentano progressivamente di altezza finché si riversano sulla costa con effetti devastanti. Si generano per terremoti sottomarini, per eruzioni vulcaniche sottomarine o frane che avvengono o che si riversano in mare. Anche se il territorio del Comune di Santa Venerina non è confinante con il mare, è bene conoscere le norme di comportamento per tale rischio. Se avverti un terremoto, osservi un’eruzione esplosiva su un’isola vulcanica, o noti una grossa frana che si riversa in mare, o il ritiro improvviso e non giustificato del mare dalla costa: se sei a riva allontanati immediatamente dirigendoti verso zone più elevate, più sei in alto e meno è probabile che l’onda ti possa raggiungere; se sei in barca allontanati verso il largo e verso fondali profondi, gli effetti del maremoto si verificano in area costiera. 

… 

VADEMECUM: Protezione Civile in Famiglia

 

LINK UTILI

Dipartimento Protezione Civile

Dipartimento Regionale Protezione Civile

Avvisi di protezione civile rischio idrogeologico ed idraulico  

 

Ultimo aggiornamento

7 Dicembre 2019, 18:07

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